domenica 14 dicembre 2014

NATURA


Alla fine, è solo la Natura. Ma mi viene da dire che stia succedendo una cosa eccezionale. All’interno di “Espero” c’è un personaggio muto e immobile: un piccolo albero di mandarino ritto a prua della barca. L’abbiamo comprato in sconto da un vivaio che cercava di liberarsene dopo che aveva subito una grandinata o qualcosa che lo ha reso meno appetibile di quanto richieda il mercato. A me non sembrava poi così malconcio, ma dopo due settimane di salsedine, vento e frustate del genoa (vela di prua) era ridotto ad un vero scheletro: poche foglie e l’aria di chi sta finendo di soffrire. Terminate le riprese l’ho abbandonato per un po’ davanti al bar del Circolo nautico di Cesenatico dove è ormeggiata la barca usata per il film; poi, impietosito, e soprattutto perché tornato lì a girare qualche inquadratura notturna/esterna, l’ho caricato in macchina. Da un mese ormai è di sentinella all’inizio della grande scalinata che porta al nostro appartamento, vicino ad una finestra. Gli ho dato acqua solamente una volta e fino a ieri ho pensato che sarebbe sempre rimasto smilzo e pieno di cicatrici di “Espero”. Poi, poco fa, scendendo le scale mi sono avvicinato e l’ho guardato con attenzione: è pieno di minuscoli “grappoli”. Quelli, tra qualche mese, saranno i fiori di un albero che, invece di aggrapparsi alla terra, ha navigato e preso schiaffi da un cazzo di genoa per 15 giorni. Questo film s’aveva proprio da fare. Ah, dimenticavo, ho montato più di un’ora ed entro natale lo finisco. Cioè, io chiudo il mio montaggio, poi qualcuno lo supervisionerà e di seguito verranno tutti i dettagli conclusivi della post-produzione.
Che vento che tira per le scale di casa mia.