domenica 26 ottobre 2014

RITORNO A CASA


Le riprese sono terminate. Sento oggi, riposandomi dopo 3 settimane intensissime, che tutta la stanchezza nascosta dalla smania di fare si sta proponendo senza filtri. E mi ci abbandono volentieri.
In Salento abbiamo fatto cose molto belle e tornare per recuperare le ultime scene è stato difficile, perché il viaggio di ritorno aveva il sapore di un bel finale. Abbiamo faticato a ritrovare le motivazioni per una breve ripartenza...ma ce l'abbiamo fatta, in qualche modo.
Ora mi prendo una settimana, se non due, per ritrovare una distanza da quelle 10 ore di girato; poi ritroverò quel milione di fotogrammi, li metterò in ordine, li nominerò. E li monterò.
Il primo dente è tolto, senza anestesia, ed è stato un gran bel dolore.

©Alice Ranieri

mercoledì 22 ottobre 2014

ANATOMIA DEL PIZZO


Dopo 2 giorni di riprese su terra ferma nella torre della Punta Pizzo abbiamo riscoperto il piacere del silenzio, del lavoro sereno e liscio. Una vera libidine.
Intorno abbiamo un mare meraviglioso e praticamente nessun essere umano: dominiamo tutta la baia di Gallipoli. Domani si chiudono le riprese, con ritmi non forsennati, e in mattinata Aferdita ci saluta dato che oggi siamo riusciti a finire con un giorno di anticipo le sue scene.
Non pensavo di poter scrivere un diario di bordo, diario di terra, ottimista e soddisfatto fino a questo punto. Ma è così.
Godiamoci questo soffio di Espero, ma non fidiamoci, è pur sempre vento.

©Raffaella Quadretti

sabato 18 ottobre 2014

VERSO SUD


Oggi si chiudono le riprese "adriatiche", anche se tra venerdì e sabato prossimo recupereremo le poche cose accumulatesi coi ritardi della prima settimana. In serata arriva Aferdita, l'attrice, e domattina si parte per il Salento. Ieri sera abbiamo girato la scena più forte e complessa, lavorando con intensità, ma anche leggerezza. Le cose scorrevano.
E scorreranno anche in quella torre saracena appoggiata sulla baia di Gallipoli.

©Alice Ranieri

venerdì 17 ottobre 2014

VIETATO AI MINORI DI 14


Ieri e l'altro ieri 14 ore di riprese quotidiane. Ma la stanchezza è piacevole, perché abbiamo recuperato terreno, i ritardi sono gestibili e le cose iniziano a prendere forma. Anche se dopo aver raccolto una decina di ore di girato non ricordo metà delle cose che abbiamo fatto. E ancora non è finita.
Oggi e domani chiudiamo le riprese nell'Adriatico, con una coda di un giorno nel prossimo fine settimana per recuperare le ultime scene avanzate. E domenica si parte per il Salento, dove gireremo per 4 giorni, finalmente a terra. Senza mare mosso, pescherecci, mal di mare.
Pronti per le ultime falcate.

©Alice Ranieri

mercoledì 15 ottobre 2014

GOCCE


Mentre sto scrivendo piove, piove tanto. Alle 6.30 mi sono svegliato, dopo essere andato a dormire a mezzanotte passata e con alle spalle un altra giornata di set da 13 ore. Ieri siamo stati bravi, veloci: nel tardo pomeriggio avevamo portato a casa anche una scena in più rispetto al piano di produzione. Poi la serata ci ha messo i bastoni tra le ruote, con i soliti rumori e luci che in porto ci rallentano fino allo sfinimento.
E oggi piove.
Vuol dire che il programma della giornata, con ogni probabilità, verrà stravolto: ci chiuderemo dentro alla cabina cercando di girare tutti gli interni, giorno e notte, che si possono girare.
E poi aspetteremo, come animali fermi all'incrocio di due strade.

©Alice Ranieri



martedì 14 ottobre 2014

SECONDO ROUND


Ieri abbiamo iniziato le riprese al gran completo, con l'arrivo di Alberto, il terzo attore. Purtroppo ha sofferto molto il mal di mare, c'erano onde di un metro che si sono gonfiate in poco più di un'ora, dopo una partenza con mare quasi calmo. Per un giorno quindi non sono stato lo sfigato del gruppo; anche se devo dire che l'abitudine e il buon vecchio travelgum mi stanno rendendo affidabile...per quanto riguarda lo stomaco.
Siamo riusciti a portare a casa quasi tutto il programma giornaliero, dopo 12 ore e chiudendo con inquadrature che avevano i lampi all'orizzonte, nel buio della spiaggia che affianca il porto. Enfasi, di quelle giuste.
Oggi resta l'incognita delle onde, come sempre, ma siamo pronti a modificare il piano di produzione adattandoci alle sorprese e agli imprevisti. DAJE.

©Alice Ranieri

domenica 12 ottobre 2014

FINE DI UNA SETTIMANA


Fine di una settimana con tanta intensità e qualità, ma anche con tanti ritardi. Stanotte finalmente ho dormito 8 ore, oggi finalmente non lavorerò 12 ore, oggi finalmente non avrò il mal di mare. Avevo un tremendo bisogno di normalità ed eccolo qui, che gioia. Da domani mattina potrò affrontare le giornate più dense, con tre attori in scena, e inventarmi anche un modo di recuperare le scene non completare nei giorni scorsi. Sarà dura. Ma si farà.
Ieri è cambiata la storia della valigia, grazie ai limiti e alle difficoltà produttive: la paura di perderla in mare mi ha costretto a non lanciarla via, a trovarle un posto in barca e sono sicuro che sarà un elemento positivo. Ecco i maledetti splendidi imprevisti che ti liberano dalle costrizioni di un'idea.

© Alice Ranieri

venerdì 10 ottobre 2014

DONDOLO

Anche ora il pavimento e le pareti ballano. Solo che non mi trovo in barca, bensì nella stanza da letto della casa che mi ospita. Inizio a farci l'abitudine, ovviamente supportato dal santo Travelgum che finirà nei titoli di coda, in posizione di rilievo.
Ieri, quarto giorno, la prima parte dei lavori aveva lasciato intravedere una rimonta sui ritardi accumulati nei primi tre giorni; poi nel pomeriggio il mare mosso, la luce che scendeva e le prevedibili tensioni e stanchezza di fine giornata ci hanno rallentato. Ma è ancora tutto nella norma, di una produzione anormale.
Oggi speriamo in un mare più clemente, soprattutto perché dovremo tentare l'accostamento tra due barche (entra in scena il personaggio Giacomo).
Nettuno abbi pietà.

© Alice Ranieri

giovedì 9 ottobre 2014

TERZO GIORNO


Ancora a rincorrere un piano di produzione serrato che stride con le onde, le nausee, gli entusiasmi e le stanchezze. Si resta un po’ indietro, poi si recupera e poi ancora si rimanda al domani quando alla sera, dopo 12 ore di riprese, inizia a farsi strada la consapevolezza che serve mangiare e lavarsi. E pensare ad altro. Domani i primi notturni in mare aperto, sperando in onde più clementi.
Ma sul set c’è qualcuno che trova il tempo di dormire.


martedì 7 ottobre 2014

I PRIMI DUE GIORNI

Che fatica il mare. Il mal di mare, soprattutto. Ma nonostante la lotta con la nausea, i personaggi prendono corpo e la barca sta acquistando la sua dimensione, quella nuova, che nulla ha a che fare con i precedenti 30 anni della sua vita. La mole di lavoro, l'ansia, la smania di fare non permettono di afferrare il presente e di capire fino in fondo la qualità di quello che stai facendo. Ma a sprazzi lo senti, e quasi non ci credi: fai il cinema. Tuo, piccolo, povero, incerto. Ma è cinema.

© Alice Ranieri

domenica 5 ottobre 2014

IERI, OGGI. L'ATTESA DI DOMANI.

Domani iniziano le riprese. Ieri sono arrivati Savino, l’attore protagonista, e Matteo, il direttore della fotografia. Abbiamo fatto una piccola gita al largo con la barca che sarà la location principale del film: prove con le ottiche, i diaframmi, la luce, le onde. Mal di mare sempre in agguato, ma gestito con successo. L’orizzonte denso di barche in gita del week end cozzava con l’idea di vuoto e silenzio che inseguiremo da domani, ma è stato utile a ricordarmi ancora una volta che le nostre immagini immaginate non saranno mai più forti della realtà. Sarà uno schiaffo, ogni giorno, di quelli salutari e, in fondo, affettuosi.
Ieri sera, tornato a casa, ho trovato il divano decorato da una pisciata della nostra gatta, che reciterà nel film; 5 minuti dopo Achille l'ha fatta fuori dal pannolino e poco dopo ancora il bidone ha iniziato a fare acqua uscita da chissà quale processo di decomposizione. Direi che il segnale è chiaro, eloquente: bisogna salire in barca.
Oggi verifichiamo su schermo casalingo le prove di ieri, poi proviamo a distrarci con una gita al SI Fest di Savignano, dove ogni fotografia sarà una scusa per parlare di Espero.
E poi, domani. Il giorno atteso da 3 anni. E sarà più bello e meno pauroso di quanto io abbia mai creduto.

sabato 4 ottobre 2014

PRIMO CIAK PER ESPERO: AL VIA IL FILM LUNGOMETRAGGIO DEL REGISTA FORLIVESE ALESSANDRO QUADRETTI


Iniziano lunedì 6 ottobre al largo di Cesenatico le riprese di “ESPERO”, il primo lungometraggio di fiction del regista forlivese Alessandro Quadretti, prodotto da Officinemedia in collaborazione con il produttore milanese Paolo Soravia.

Dopo aver dedicato gli ultimi anni prevalentemente alla realizzazione di documentari (“4 AGOSTO ’74. Italicus, la strage dimenticata”, è stato proiettato nelle sale delle principali città italiane, oltre che in Francia e Svizzera) e all’insegnamento universitario, Quadretti ha scritto la sceneggiatura a quattro mani con il giovane drammaturgo Federico Bellini, anch’egli forlivese e già autore di spettacoli teatrali rappresentati in Italia e all’estero. Il direttore della fotografia sarà il milanese Matteo De Martini, mentre le musiche saranno a cura del musicista forlivese Gianluca De Lorenzi, con un contributo originale del chitarrista Antonio Gramentieri.

Gli interpreti principali del film sono Savino Paparella (protagonista di “Ubu Roi” di Fortebraccio Teatro), Aferdita Arapi, il cesenate Alberto Baraghini e, singolarità di questa produzione, un detenuto in semilibertà attivo da anni nei teatri delle carceri.

La trama, sospesa nel tempo e nello spazio, si svolgerà prevalentemente su una barca a vela. Dopo le due settimane al largo della costa romagnola, la troupe farà tappa in Salento, nei pressi di Gallipoli, per alcuni giorni di riprese sulla terraferma.

Questo – dichiara Alessandro Quadretti - è per me un appuntamento fondamentale: il mio primo film lungometraggio non documentario. Sarò affiancato da amici professionisti che credono fortemente nel progetto e questo mi permette di affrontare con più serenità le difficoltà e gli imprevisti di una piccola produzione. Credo però fermamente nel fatto che oggi fare cinema in Italia abbia senso soprattutto se si opera in modalità indipendente, con la spontaneità e soprattutto l’impagabile libertà che queste produzioni consentono”.